I Charé Moulâ sono un gruppo di musica e canti tradizionali, composto da giovani (e meno giovani...) delle Valli Po e Varaita (Po e Varacho). Il repertorio spazia dalla tradizione occitana in generale (e delle valli italiane in particolare), ai canti e alle musiche piemontesi,
senza disdegnare incursioni nella tradizione folk italiana, irlandese, basca e nel repertorio di canti sociali e della Resistenza.
I
componenti del gruppo sono dilettanti che amano il lato spontaneo e istintivo della tradizione popolare, fuggendo ogni immagine prettamente folkloristica e astratta della realtà attuale delle valli occitane italiane.
I C.M. sono un "gruppo aperto" (troup dubert) cioè una quindicina di amici, tutti suonatori e/o cantori, che intervengono a seconda delle proprie esigenze, della propria voglia, delle proprie morose/i, nella storia del gruppo ed a ogni singolo concerto.
In parole povere non sappiamo mai con precisione se saremo 15 o 3 prima di ogni serata. Questo, oltre che una certa suspance, da alle nostre serate uno slancio di spontaneità che spesso trasforma i concerti in una festa popolare.
Il nome ha, nell'occitano della media Val Po, due significati: uno ironico "occorrerà smettere...!"
(di bere e di far casino) e l'altro "bisognerà molare" (lou dai - la falce). Il molare è il primo atto che "lou sitoù" o "sitòou" (il tagliatore di fieno) fa prima di mettersi al lavoro di buon mattino. Un gesto antico che oggi, nelle nostre montagne, molti giovani non sanno più fare (così come non sanno cantare, ballare, suonare, divertirsi "a nosto modo" - anche se la rinascita musicale è oggi evidentissima).
Molare la falce, affilare le proprie armi, che in questo caso sono l'antica cultura contadina, "barbetta" (intesa come valdese - protestante ed in parte anti-cattolica e anti-clericale), libertina, festaiola, un poco pagana e legata alla terra ed alle stagioni che regolavano la vita ed il lavoro nelle nostre Valli.